venerdì 13 novembre 2009

Reazioni

Ricordo che mia madre fu molto telegrafica nel comunicarmi che mio padre avrebbe avuto bisogno del trapianto...diretta e asciutta come chi ti parla di un'influenza qualsiasi.
Io ovviamente iniziai a piangere, forse più per reazione a quella sua apparente freddezza che per la notizia in sé anche se più tardi, al telefono con la mia amica, mi resi conto che mi sentivo quasi disperata.
Perchè poi dato che non ero io quella legata al sottile filo dei trapianti...

Non posso dire che l'inizio fu duro perchè in realtà ci gettammo tutti a capofitto nella trafila di cose da fare, esami da richiedere, visite da fare e ricordo con sconcerto la dieta che mio padre portò a casa dopo l'ultima visita dal nefrologo. La dietologa dell'ospedale gliene aveva stilata una "su misura" per dimagrire ma non certo tenendo conto della patologia.
Contemplava infatti molti alimenti considerati ad alto livello di potassio e inoltre,c'era da tenere conto delle proteine. Meno proteine mangiava mio padre e meglio era.

Iniziammo a cercare fonti scritte per avere dei riscontri e non sbagliare dosi ma la cosa si rivelò piuttosto ardua...forse sarà capitato anche a voi: un reparto consegna un opuscolo che contiene dei valori considerati alti o altissimi, un altro reparto invece ti dice che quei valori sono normali, un altro che non sono valori da tenere in conto.

Si dice che la verità stia in mezzo ma in questo caso anche il mezzo può essere deleterio.

Mio padre non iniziò subito con la dialisi, i dottori concordarono nel cercare di fargli tenere bassi i valori sballati con l'alimentazione e i medicinali. Andammo avanti quasi un anno, poi come predetto dai nefrologi, mio padre iniziò a vomitare ad ogni piè sospinto.

Era arrivato il momento.

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